Translation of WSM ceasefire statement into Italian, from Umanita Novae, the anarchist weekly. COMUNICATO DEL WORKERS SOLIDARITY MOVEMENT SUL CESSATE IL FUOCO DELL'IRA. DUBLINO 7/9/ 94. Benvenuta la tregua indetta dall'IRA. Negli ultimi 25 anni oltre tremila persone sono rimaste uccise ed oltre 40000 ferite. A migliaia incarcerate o tuttora in prigione. La responsabilita' di queste morti e di tutte queste sofferenze va principalmente imputata allo Stato britannico. Nessun cessafuoco e' stato a tutt'oggi annunciato dallo Stato britannico, ne' dalle forze paramilitari lealiste che hanno ucciso civili cattolici e minato un'ufficio del Sinn Fein dalla cessazione della campagna militare dell'IRA (da quella data, 31 Agosto, si conti anche la bomba sul treno Belfast- Dublino del 12 Settembre posta dagli oltranzisti del Ulster Volunteer Force che ha provocato due feriti, N.d.T.).In tali circostanze il cessafuoco della sola IRA non arrechera' pace, tantomeno giustizia. [...] L'uso delle armi era stato re-introdotto dallo Stato britannico e dalle sue strutture nella politica nord-irlandese 25 anni fa. E' significativo che le prime uccisioni, del primo soldato, del primo poliziotto, del primo bambino, il primo attentato dinamitardo, furono tutti per mano delle forze britanniche e lealiste; queste hanno tutt'oggi da deporre le armi imbracciate ben 25 anni fa per annientare il pacifico movimento per i diritti civili formatosi per l'uguaglianza nei diritti tra cattolici e protestanti. Da allora alcune riforme sono state ottenute dallo Stato britannico; alcune forme di discriminazione, soprattutto concernenti l'edilizia abitativa, sono state rimosse o almeno minate nelle loro fondamenta legislative. Altre concessioni possono essere state ottenute in cambio del cessafuoco dell'IRA, ma le radici di quel sistema di discriminazione restano ancora evidenziate dalla possibilita' per un cattolico di rimanere disoccupato due volte e mezzo quella di un protestante. Qualcuno a sinistra vorra' vedere nel cessafuoco dell'IRA una totale svendita. Non noi. Le strategie politiche del nazionalismo han sempre teso a condurre verso un compromesso con l'imperialismo; solo chi si era illuso della svolta "a sinistra" tra i repubblicani ha potuto pensare altrimenti. E' chiaro ormai da un decennio, persino tra le fila repubblicane, che la lotta armata non avrebbe condotto ad alcunche'. La Gran Bretagna rimaneva imbattibile sul piano militare, ed il Sinn Fein non avrebbe potuto estendere oltre il suo elettorato al Nord come al Sud. Visti gli accordi raggiunti in El Salvador, in Sud Africa, in Palestina, per l'Irlanda la questione non rimaneva piu' a lungo quella del "se" quanto quella del 'quando" sarebbe stato raggiunto un simile accordo. In sostanza, se non in dettaglio,l'attuale accordarsi con il capitalismo internazionale e' parte integrante del nazionalismo e la conclusione logica della strategia repubblicana. Certo, per lunghi anni era parso che il governo britannico, per ragioni di interesse, fosse piu' interessato ad una vittoria di facciata che alla pace e che non avrebbe ceduto di un millimetro. Oggi sembrerebbe invece che i continui collocamenti di ordigni nella City di Londra ed i colpi di mortaio all'aereoporto di Heathrow a coronamento di una prolungata campagna militare, abbiano convinto buona parte del governo britannico ad accettare un dialogo con l'IRA. Nelle 26 contee, Albert Reynolds era ansioso di fregiarsi del ruolo del premier portatore di pace in Irlanda. Nel giorno dell'annuncio del cessafuoco siamo stati intrattenuti televisivamente da una sua nauseante trasmissione in cui ci spiegava come ora il paese sia divenuto sicuro per i bambini. Con l'Official Unionist Party ( il piu' moderato e possibilista tra i partiti lealisti nel Nord, N.d.T.) ad accogliere -a denti stretti- il cessafuoco, semberebbe che in breve non ci sara' nessuna fazione significativa ad opporvisi, con la possibile eccezione dell'estrema destra del Democratic Unionist Party di Ian Paisley (per non parlare della possibilita' di ulteriori uccisioni di cattolici da parte degli squadroni della morte lealisti che vogliono dimostrare di non aver intrapreso una linea morbida). E' ancora da chiarire come il governo britannico intenda adempiere alla propria parte in un qualche accordo. Il minimo richiesto sembrerebbe essere: il rilascio anticipato dei prigionieri politici; l'emendamento della legge del 1920 sul governo dell'Irlanda ( Legge che prevede il manrenimento della sovranita' di Londra sulle 6 contee dell'Ulster, N.d.T.) a permetterne l'unita' nel caso di una maggioranza favorevole tra gli elettori del Nord; l'accettazione del Sinn Fein come interlocutore diretto.[...]. Il cosiddetto " processo di pace" non dara' origine ad un'Irlanda unita socialista o a significativi miglioramenti a parte quelli legati alla "demilitarizzazione". Inoltre cio' rappresenta un rafforzamento del nazionalismo tradizionale e dell'obiettivo di giungere ad un'alleanza tra tutti i nazionalisti: il Fianna Fail (il partito del premier dublinese, Reynolds, N.d.T.), il Socialist Democrat Labour Party (il partito del primo interlocutore del Sinn Fein nel Nord, N.d.T.), lo stesso Sinn Fein e la Chiesa Cattolica. Per i lavoratori protestantiil processo di pace risulta essere non piu' invitante di una campagna militare(cioe', per niente). Ad oggi i comunicati dei repubblicani hanno focalizzato lanecessita' di una figura tipo De Klerk per condurre i protestanti ad un accordo. Puo' ben essere che James Molyneaux, leader dell'Official Unionist Party, possa incarnare un tale ruolo se la tregua resistera' oltre i primi giorni. Questi inizi non devono sorprenderci, sono la base soggiacente al nazionalismo. E' la ragione del nostro essere anti- imperialisti piuttosto che repubblicani-socialisti.La tregua rendera' piu' facile porre queste nostre motivazioni all'attenzione degli attivisti del Nord che hanno fino ad oggi riposto le loro speranze nel repubblicanesimo, fosse per l'apparenza sinistroide di questo, fosse per il bisogno di appoggiarne i combattenti. A seconda degli sviluppi potra' anche divenire piu' facile, nei prossimi anni, un nostro piu' prolungato intervento presso i lavoratori protestanti. Fino ad oggi cio' e' stato quasi impossibile a causa degli squadroni della morte lealisti che hanno preso di mira, attaccato, od anche ucciso socialisti rivoluzionari ed anarchici che tentavano di lavorare all'interno delle loro comunita' pur mantenendo un 'opposizione di fondo all'imperialismo. In questo senso la fine della lotta armata, vista come settaria da una parte e che ne smobilitava l'altra, apre concrete possibilita' per una pratica rivoluzionaria. Allo stesso tempo tuttavia le forze della sinistra in generale e del movimento anarchico in particolare, sono troppo esigue per ottenere risultati significativi nell'immediato futuro. Nel caso che la pace risulti durevole, i prossimi anni costituiranno un banco di prova per la nostra capacita' di costruire una alternativa praticabile al sistema dei padroni del nord e del sud. Pure siamo consapevoli che 25 anni fa le forze armate dello Stato britannico avevano annientato qualcosa di ben piu' modesto di cio' che proponiamo ora. E sappiamo anche che fu il settarismo l'arma usata per distruggere qualsiasi rilevante formarsi di una unita' tra i lavoratori nel Nord, per non parlare delle pratiche rivoluzionarie. Se riusciamo a costruiore una alternativa rivoluzionaria allora sara' nelle strade che lo Stato cerchera' di scatenare le sue forze contro di noi. Un tale attacco potra' essere sconfitto solo da una mobilitazione di massa e non dall'azione di una piccola elite armata. La fine della lotta armata non deve essere semplicisticamente consenata alla Storia. Il tema della divisione non puo' essere semplicemente lasciato cadere col fine di ottenere il favore dei lavoratori protestanti. Per un breve periodo potrebbe anche essere possibile costruire una unita' dei lavoratori su temi economici e giorno per giorno evitando di menzionare la divisione politica dell'isola, ma sarebbe un edificare sulla sabbia. Negli anni passati abbiamo visto come istanze per l'unita della classe operaia - alcune delle quali hanno coinvolto moltissimi lavoratori- siamo state travolte dall'onda del bigottismo. Cio' che e' necessario e' un movimento rivoluzionario dalle solide pratiche anti-imperialiste, composto da lavoratori provenienti da "backgrounds" sia protestanti sia cattolici. Il vero banco di prova per la sinistra riguardo alla tregua stessa si avra' quando questa verra' ad assumere una sua dimensione internazionale.Dovunque nel mondo la sinistra autoritaria e' crollata a causa dell'inadeguatezza delle sue idee. Costruire uno o piu' movimenti rivoluzionari in Irlanda rappresenta oggi la stessa sfida intrapresa ovunque dagli anarchici. La nostra riuscita o meno dipendera' dalla nostra capacita' di convincere la gente delle nostre idee,dimostrare che e' possibile vincere con la lotta, e dal riuscire a dare alla gente la fiducia nel poter cambiare la societa'. Questo e' il percorso che puo' condurre ad una pace durevole e giusta. [ Traduzione di Francesca Giammorcaro ] Andrew Flood anflood@macollamh.ucd.ie Phone: 706(2389)